Italia: terra di poeti, santi, navigatori e... festival di cinema. O, meglio ancora: festival di cortometraggi. È sufficiente una rapida occhiata ai nomi delle centinaia di festival cinematografici del nostro Paese per rendersi conto che la maggior parte di questi sono dedicati a uno specifico tipo: il cinema breve o – per i più appassionati – “il corto”. E a questo punto la domanda inevitabile è: perché la maggior parte dei festival italiani ha come oggetto un tipo di cinema completamente assente dalle sale cinematografiche e (salvo rare eccezioni) dalle piattaforme streaming? Esiste un pubblico del corto abbastanza numeroso da sostenere queste iniziative ma non abbastanza consistente da influenzare le scelte commerciali di esercenti cinematografici e distributori on line?
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Work in progress #8 – Il legame tra festival e cortometraggi
Partiamo dalle basi: il cortometraggio è esattamente quello che sembra essere, ossia un film breve. Ma cosa intendiamo per “breve”? Qui le certezze sono meno salde dato che non esiste uno standard universale, e neppure nazionale, di durata con il quale identificare il cortometraggio. Per il Ministero della Cultura la durata massima è di 52 minuti, per il Ministero dell’Economia è di 75 minuti (e intanto scopriamo che, almeno in Italia, ufficialmente il mediometraggio non esiste: un film o è breve o è lungo). Queste durate istituzionali non sono norme di legge ma sono adottate per classificare le opere cinematografiche al fine di costruire bandi per il loro finanziamento. Sono, quindi, altrettanto valide le specifiche adottate dai diversi festival cinematografici nei propri bandi di selezione e queste sono ancor più varie: generalmente la durata massima ammessa per un cortometraggio è tra i 15 e i 25 minuti ma ci sono anche festival che la aumentano a 30 e un importante numero che non specifica affatto il limite massimo di durata.
Una volta capito cosa si debba considerare cortometraggio è utile identificare, a grandi linee, le principali tipologie di questa offerta per orientarsi tra i numerosissimi titoli presenti nei programmi degli altrettanto numerosi festival.
Tra le tipologie più longeve troviamo gli spot e i videoclip musicali, che giustamente si fatica a considerare cortometraggi; per queste opere non c’è spazio nei festival che, eccezion fatta per quelli specificatamente dedicati a pubblicità o video musicali, prediligono i corti cinematografici. Tra questi si possono individuare varie tendenze più o meno forti nei vari anni, ma sono due quelle che resistono: il corto con finale a sorpresa ed il corto-lungometraggio.
Nel primo caso abbiamo una durata generalmente più breve (7-10 minuti) e una narrazione costruita per culminare in un colpo di scena finale. L’obiettivo è colpire lo spettatore, farsi ricordare dal pubblico e – magari – far parlare di sé. Nel secondo caso il cortometraggio sviluppa in circa 15/20 minuti un soggetto che potrebbe essere utilizzato anche per un lungometraggio (a volte accade che lo diventi successivamente). Per questo, l’obiettivo principale, anche se certamente non l’unico, è accreditarsi presso eventuali produttori dimostrando di sapere gestire il tipo di racconto che è necessario sviluppare in un film.
Parlando di tendenze bisogna registrare quella più recente, che è ormai presente nella maggior parte dei festival dedicati ai cortometraggi, anche se a volte (e più saggiamente) inserita in una sottosezione dedicata dell’evento: il cortometraggio scolastico. Sono prodotti finanziati da vari fondi pubblici dedicati alle attività scolastiche, frutto di lavori di classi o di intere scuole e, oltre al valore sociale ed educativo del lavoro cinematografico di gruppo, sotto l’aspetto artistico sono al 99,9% inguardabili.
Lasciando per un istante l’universo dei festival, vediamo quali altri canali di visione sono a disposizione per questi film. Quello “tradizionale”, ossia la sala cinematografica, sarebbe accessibile con due modalità: abbinamento di un corto a un lungometraggio – coinvolgendo, quindi, un pubblico non interessato al corto in sé al quale si offre un contenuto aggiuntivo alla visione principale – oppure proposta di un “pacchetto di corti” con una durata complessiva di visione pari a quella di un comune lungometraggio. Questa seconda opzione funziona in alcune nazioni europee ma non in Italia, per molteplici motivi che meritano un approfondimento adeguato – magari in una prossima newsletter. L’abbinamento corto-lungometraggio non funziona perché, visto l’aumento del minutaggio dei film negli ultimi anni, i cinema non hanno margine data la necessità di programmare almeno 3 repliche al giorno. Online esiste qualche piattaforma specializzata nella diffusione di corti ma i ricavi sono bassi, la maggior parte di quelli presenti online approda su aggregatori generici di video come Youtube o Vimeo.
Quindi, mentre i festival rappresentano spesso la prima fase della distribuzione di un lungometraggio (a cui seguono i cinema e le piattaforme), per i cortometraggi sono l’unica fase esistente.
Tornando all'universo dei festival, si possono individuare delle caratteristiche simili, anche tra iniziative molto diverse e a volte anche dedicate a tematiche specifiche. Innanzitutto, per chi organizza i festival il mondo del cortometraggio è più accessibile rispetto a quello del lungometraggio su due aspetti molto rilevanti: il costo contenuto dei diritti di proiezione e la facilità nell’avere i filmmaker, attori e attrici in presenza durante l’evento. Ma la caratteristica più rilevante è che gli spettatori sono quasi sempre residenti nel Comune o nei dintorni del Comune in cui si svolge l’evento. I festival di corti hanno una grande rilevanza per le comunità locali ma poca al di fuori del territorio di localizzazione perché il pubblico “forte” è ancora poco numeroso ed è complesso convincere chi vive oltre una certa distanza a partecipare a un evento del genere per pura curiosità.
Una volta compresi questi elementi si riesce a dare un senso all’esistenza in Italia di centinaia di festival dedicati ai corti e anche a capirne meglio la necessità. Veniamo dunque al nostro territorio che ha visto nascere in questi giorni il nuovissimo Viterbo Short che si aggiunge al panorama locale che da quasi 20 anni vede attivo EFF/Lago di Bolsena con una sezione riservata ai corti.
Focus: la prima edizione del Viterbo Short
Sabato 14 dicembre si è svolta al Teatro San Leonardo la prima edizione di Viterbo Short, festival di cortometraggi diretto da Michelangelo Gregori, filmmaker residente nel territorio che abbiamo conosciuto in primavera tra gli autori selezionati nel concorso per documentari di Est Film Festival/Montefiascone. È lui a presentarci questo nuovo evento.

Come nasce e come funziona Viterbo Short?
Viterbo Short è un festival del corto che ha voluto portare il cinema breve nella città di Viterbo. Come per tutte le competizioni festivaliere è suddiviso in sezioni (quest'anno sono state 5: a tema libero, corti scolastici, tematiche sociali, letterarie e, per dare lustro al Teatro San Leonardo che ha ospitato la manifestazione, abbiamo aggiunto anche il tema teatrale).
Nasce per l'esigenza di far conoscere nella città di Viterbo, che è stata set di molti film, anche di grandi registi, la cinematografia breve che non è detto sia soltanto un trampolino di lancio per le nuove leve del cinema, ma è anche un'arte a sé stante.
Si sentiva la mancanza di questo tipo di incubatore in una città importante quale Viterbo: da qui è nata questa idea che il Teatro San Leonardo ha accettato di buon grado, quindi sono passato dall'altra parte (da filmmaker a direttore artistico) e, con grandissima ma meravigliosa fatica, abbiamo portato a termine questa prima edizione.
Com’è andata?
È andata oltre le più rosee aspettative, non solo perché sono arrivati a un festival sconosciuto 394 lavori in cerca di selezione, ma nella giornata di proiezioni, che abbiamo accompagnato anche con la presentazione di un libro (Storie scellerate, il cinema di Sergio Citti), sono arrivati molti filmmaker, uno addirittura dalla Francia che poi ha anche vinto la sezione a tema libero. Per essere una novità sono contento, anche se mi aspetto che il pubblico viterbese si abitui alla kermesse, si abitui al cortometraggio e ci venga a trovare in gran numero.
Stai già pensando alla prossima?
Questa prima edizione, che si è svolta in una giornata con le proiezioni pomeridiane dei 15 cortometraggi finalisti (3 per ogni sezione), la presentazione del libro e la kermesse serale delle premiazioni, è stata una giornata molto pregna. L'idea è di ampliare per la prossima edizione le giornate del festival; tra le cose da fare c'è di la sensibilizzazione nelle scuole di Viterbo (per questo la sezione di corti scolastici), cercando di far entrare sempre di più il cinema e in particolare quello breve nel contesto educativo, magari utilizzando i videoclip; vedremo di aggiungere qualcosa che riguardi il nostro territorio della Tuscia Viterbese, un territorio che ci ha stupito facendoci scoprire autori che non conoscevamo e quindi si potrebbe cercare uno spazio anche per loro.
In conclusione direi che, anche in virtù dell'eco suscitata da questa prima edizione (siamo finiti anche sull'Ansa), spero che le istituzioni e le realtà viterbesi si accorgano di noi e si vogliano unire a noi per far conoscere al pubblico viterbese il mondo del corto, che vive principalmente dei festival, perciò è molto importante avere un circuito di promozione in una città capoluogo di provincia.
I corti sul Lago di Bolsena: inizia il 19° Est Film Festival
Il 2025 per il progetto EFF/Lago di Bolsena inizia con il concorso per cortometraggi italiani, nato nel 2008 all’interno di Est Film Festival/Montefiascone e tornato nel 2023, dopo 5 anni di pausa, come sezione autonoma che si svolge nel periodo invernale.
Quest’anno sono state fatte due distinte selezioni di 5 corti ciascuna, che si contenderanno il Premio Scuole e il Premio AIDO.
Il Premio Scuole sarà assegnato dagli studenti dell’I.I.S.S. Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone, nell’ambito di una collaborazione nata 12 anni fa e che prevede durante l’anno proiezioni e approfondimenti con gli studenti.
Il Premio AIDO sarà invece assegnato dal pubblico nella giornata di sabato 25 gennaio: i 5 corti selezionati saranno proiettati al Cinema Gallery di Montefiascone a partire dalle 17:30 alla presenza degli autori. La giornata si chiuderà con la consegna dell’Arco d’argento ai vincitori di entrambe le sezioni. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Maggiori dettagli sul sito ufficiale.
Media e audiovisivi
🎞️Da 3 settimane è in sala La stanza accanto, film di Pedro Almodóvar vincitore all’ultimo Festival di Venezia del Leone d’oro e del collaterale Premio Brian (ne abbiamo parlato nella newsletter di settembre). Se n’è discusso subito come del film voluto da Almodóvar per provare a vincere l’Oscar; in attesa di febbraio, il film gli ha fatto vincere per la prima volta il premio principale in un grande festival internazionale.
Qui il trailer; andate a vederlo e scriveteci cosa ne pensate!
La seconda segnalazione ci riporta nel mondo dei cortometraggi: si tratta del vincitore di Est Film Festival/Montefiascone 2017, Buffet di Alessandro D’Ambrosi e Santa de Santis. Scelta non casuale, dato che i due filmmaker sono in gara anche quest’anno. Il film è disponibile gratuitamente su Youtube.

In breve
📚 LIBRI | Durante il Viterbo Short è stato presentato al pubblico della manifestazione il libro Storie scellerate, il cinema di Sergio Citti. L’autore Roberto Baldassarre è stato intervistato dal critico cinematografico Franco Grattarola, a sua volta autore del più importante testo sul cinema del territorio: La Tuscia nel cinema.
🚆TRENO | Abbiamo parlato di cortometraggi: il più famoso cortometraggio della Storia del Cinema L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat è spesso considerato, a torto, il primo film in assoluto. Si tratta semplicemente di quello che ha fatto maggiormente parlare di sé per la reazione degli spettatori in sala. Vederlo su Youtube fa sicuramente un altro effetto…
🎁AUGURI | Il 2024, primo anno effettivo del progetto EFF/Lago di Bolsena e di questa newsletter, va in archivio. BUONE FESTE e BUON 2025 a tutti i lettori!